lunedì 30 agosto 2010

PS jailbreak, la Sony vince temporaneamente in Australia

La Sony ha vinto, almeno per il momento contro coloro che vendono il dispositivo, Jailbreak PS, infatti la Corte distrettuale australiana ha deciso per un'ingiunzione temporanea che bloccherà la vendita della chiavetta e le unità esistenti, dovranno essere consegnate a Sony, per custodia ed analisi.



Quindi da ora in poi, sarà impossibile offrire la chiavetta in pubblico e un certo numero di dispositivi dovrà essere consegnato alla Sony dietro pagamento, in tal modo la società sicuramente potrà provvedere alla patch che inibisce il dispositivo.


Per parecchio tempo la Play Station 3 sembrava essere al sicuro da usi illegali ma ora il “PS Jailbreak” sembra rappresentare una vera minaccia in quanto i produttori affermano di essere in grado di sbloccare il sistema per consentire backup di giochi, basta semplicemente collegare la chiavetta usb, seguire le istruzioni e si è in grado di scaricare giochi direttamente sul proprio disco rigido. Il chip USB funziona presumibilmente con il firmware 3,41, anche se è probabile che Sony stia lavorando per disattivarlo, tramite gli aggiornamenti firmware successivi. Comunque anche questo potrebbe non essere un problema, dal momento che la pubblicità del dispositivo indica che è in grado di bypassare gli aggiornamenti firmware.


I chip mod sono legali in Australia ma la chiavetta permette la riproduzione di giochi pirata e su questo cavillo, la Sony ha ottenuto l'ingiunzione. Inoltre la chiavetta USB non solo permette di eseguire i giochi illegali ma consente di copiare gli stessi, quindi i giudici non possono essere indulgenti. In Europa e negli Stati Uniti è già illegale, invece, eludere le misure di protezione.


Sony ha comunque tempo fino al 31 Agosto per convincere, definitivamente i giudici, altrimenti il dispositivo potrebbe essere messo in vendita di nuovo.

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