Secondo una ricerca condotta dalla Bucknell University, e pubblicata in un documento intitolato “Applicazioni iphone e problemi di privacy” i dati relativi agli utenti possono essere raccolti da alcune applicazioni ed inviate al server e spesso i dati sono correlati alle vere identità nel mondo reale. Ad esempio analizzando 57 applicazioni nell'Apple Store, fra cui Amazon ed anche alcune delle news, tipo CBC news, i ricercatori hanno osservato che veniva inviato al server oltre al Unique Device Identifier, ossia il codice identificativo dell'iphone,anche il nome, spesso quello personale presente nel telefono.
Giustamente non si capisce perchè ad esempio lo sviluppatore di un gioco dovrebbe conoscere l'indirizzo di casa del suo cliente e soprattutto non si sa con chi, poi ,condivida queste informazioni. Inoltre grazie a cookie traccianti molto longevi è possibile registrare dati sulla navigazione utente anche per vent'anni. Quindi l'Apple dovrebbe preoccuparsi o almeno avvertire i clienti, del fatto che grazie a queste app è possibile ricavare dei dati che potrebbero essere venduti a inserzionisti, a coniugi che intendono divorziare, ad avvocati, esattori, o spie industriali, dicono i ricercatori.
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