venerdì 31 dicembre 2010

Paul Allen al contrattacco

Come avevamo scritto ultimamente, Paul Allen aveva citato 11 società fra cui Apple, Google, Facebook per aver violato i brevetti della sua società Interval, ma il giudice Pechman aveva detto che le accuse erano troppo generiche ed i querelati non sapevano quindi, come impostare la loro difesa ed aveva dato tempo ad Allen, fino al 28 dicembre per chiarire le sue accuse.

I legali di Paul Allen hanno,ora, presentato 35 pagine con una serie impressionante di servizi web e software che violerebbero i quattro brevetti.

Secondo la querela, Google violerebbe il brevetto 6.034.652, che riguarda un modo con cui vengono comunicate agli utenti informazioni aggiuntive, con il sistema operativo Android ed i software associati come SMS, Google Talk, Google Voice, e il calendario. Android violerebbe anche un secondo brevetto, ossia il 6.788.314 e così anche tutte le applicazioni presenti nell'Android Market.

Questo, secondo Florian Mueller, un blogger che si occupa di problemi legali legati ai brevetti open source metterebbe nei guai vari sviluppatori, infatti egli dice che "se qualcuna di tali affermazioni di infrazione nei confronti di Android è vera, questo può significare guai per i produttori di dispositivi basati su Android, e per sviluppatori di applicazioni Android". Se poi venisse fatta un'ingiunzione gli utenti di telefoni Android si troverebbero con un servizio molto ridotto rispetto all'attuale.

C'è ancora una lunga lista di servizi che violerebbero i brevetti di Interval, la società di Allen, come la musica dell' Apple iTunes Store,l' App Store, Apple TV e Ping il nuovo servizio di social network di Apple, la ricerca di Google ed i i suoi annunci pubblicitari mirati AdSense ed il Talk, Reader ed il software di Gmail, alcune caratteristiche di Facebook come il "Like" e "il News Feed "; le raccomandazioni riguardanti TV e film di Netflix, e molto altro ancora. Invece pare non sia sotto accusa l'IOS di Apple.

Inoltre i legali di Allen hanno chiesto il blocco dei servizi e dei software finchè questi ultimi non vengono modificati e che gli accusati siano obbligati ad un risarcimento danni.

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