Una donna, Emma Alvarado ha citato la Microsoft per pratiche commerciali scorrette, in quanto impone ai clienti di acquistare una copia di Vista o di Windows 7 se vogliono fare il downgrade ad XP. La donna ha anche chiesto al giudice di concederle la class-action, nel caso ci fossero altri utenti che vogliono unirsi ad essa nel procedimento.
La signora Alvarado aveva citato già la Microsoft nel 2009 con l'accusa di vendere nei computer versioni pre-istallate di Windows Vista e far pagare agli utenti l'eventuale downgrade ad XP. Il caso venne però, respinto in quanto secondo il giudice, l'Alvarado non aveva dimostrato che la Microsoft traesse beneficio dalle pratiche di downgrade.
Ora la Microsoft permette il downgrade agli utenti con Windows Vista Ultimate, Windows 7 Professional e Windows 7 Ultimate. Chi sul computer ha quindi Windows 7 home è costretto quindi a compiere l'aggiornamento ad una delle versioni dette prima, altrimenti non può eseguire il downgrade costringendo, secondo l'Alvarado, il consumatore a sostenere una spesa inutile che così viene ad avere due licenze per lo stesso PC e creando reddito per la Microsoft.
Inoltre i prezzi di Windows 7 Professional ed Ultimate sono circa di 80 e 100 dollari superiori a quelli di Windows 7 home premium. Infine da ottobre, la Microsoft ha detto ai produttori di PC di non offrire più XP sui loro computer.
Se si vuole quindi eseguire il downgrade, i consumatori possono farlo solo utilizzando una loro copia di XP professional. La Microsoft non ha rilasciato commenti su questa causa, molto simile all'altra, sempre intentata dalla donna, che chiede un risarcimento tre volte superiore a quello effettivo per i costi aggiuntivi avuti dagli utenti per il downgrade.